Con oltre 800 persone in presenza, più di 750 visualizzazioni della diretta online, 29 speaker sul palco e 42 studenti di 6 istituti coinvolti nella Challenge, Cybearly Forecasting 2026 ha dimostrato di non essere solo un altro evento cybersecurity, ma un progetto che cresce e si consolida di anno in anno.
L'evento di Cybearly, promosso da BearIT e Cybear, è giunto alla sua terza edizione, proseguendo un progetto che cresce anno dopo anno e che punta a costruire una cultura della sicurezza solida, consapevole e condivisa.
Il 16 e 17 ottobre 2025, l’Aurum di Pescara ha ospitato la terza edizione dell’evento, confermando un legame forte con il territorio.
Restare qui, con un respiro ormai nazionale e internazionale, significa ribadire che la trasformazione digitale non è astratta, ma ha radici in luoghi, comunità ed ecosistemi reali.
Attorno a Cybearly Forecasting è cresciuto un ecosistema di contenuti vivo e in evoluzione, che estende l’esperienza ben oltre le due giornate all’Aurum.
I video delle tavole rotonde, degli use case e degli interventi tecnici, disponibili sul canale YouTube, offrono la possibilità di riascoltare idee, confronti e analisi che hanno animato l’evento.
Il Magazine Cybearly dà continuità al percorso, raccogliendo articoli e contributi originali che approfondiscono i temi chiave emersi durante l’edizione e trasformano l’evento in un luogo di confronto permanente.
Tutto converge in un obiettivo molto chiaro, fare cultura della sicurezza prima, durante e dopo le due giornate, trasformando un evento cybersecurity in un punto di riferimento stabile per chi lavora, studia o governa il digitale.
Le tematiche: cybersecurity, AI, legal, formazione
Al centro di Cybearly Forecasting 2026 ci sono quattro assi portanti, cybersecurity, Intelligenza Artificiale, legal, formazione.
La cybersecurity è stata il filo conduttore di ogni sessione. Non solo come difesa tecnica, ma come infrastruttura di fiducia per imprese, istituzioni e cittadini.
Sono stati presentati scenari di minaccia aggiornati, approcci di gestione del rischio, modelli di governance e casi reali in cui la sicurezza informatica ha fatto la differenza tra continuità operativa e fermo totale.
Le normative europee, in particolare NIS2 e DORA, hanno avuto uno spazio centrale. Non come elenco di articoli e commi, ma come impulso a ripensare ruoli, responsabilità, processi.
La prospettiva è chiara, chi decide a livello strategico non può più delegare completamente la sicurezza, deve comprenderne l’impatto su business, reputazione, filiera.
L’Intelligenza Artificiale ha attraversato trasversalmente l’intero programma. Alleata potente per rilevamento avanzato delle minacce, analisi predittiva e automazione delle risposte, ma anche potenziale fonte di attacchi sofisticati, manipolazione informativa, deepfake.
A Cybearly Forecasting 2026 è emerso con forza il doppio volto dell’AI, con un messaggio chiaro, non basta sviluppare nuovi strumenti, serve anche governarli.
A tenere tutto insieme è stata la formazione, intesa come percorso continuo. Studenti, professionisti, decisori, figure legali, tutti chiamati a fare un passo in più.
Sviluppare cultura della sicurezza significa unire competenze tecniche, consapevolezza, etica digitale e capacità di lettura critica degli scenari. È qui che Cybearly Forecasting si distingue, perché rimette sempre al centro le persone.

Aziende, la sicurezza vista da chi la vive ogni giorno
Uno degli elementi più evidenti dell’edizione 2026 è stato il ruolo delle aziende. Non semplici loghi su una locandina, ma protagoniste attive sul palco e nelle sale.
All’Aurum si sono incrociate realtà dell’industria manifatturiera, operatori del trasporto su strada e su mare, organizzazioni del settore finanziario, aziende del fashion e del retail, player dei media e dell’editoria, servizi pubblici e realtà impegnate nella formazione digitale.
Mondi diversi, uniti dalla stessa domanda, come tenere insieme innovazione e sicurezza senza rallentare la trasformazione.
Attraverso use case e racconti operativi, queste organizzazioni hanno mostrato come cybersecurity e AI stiano già cambiando il lavoro quotidiano. Dalla gestione delle infrastrutture critiche alla mobilità, dalla protezione dei dati alla continuità dei servizi essenziali, dalla customer experience alla didattica supportata dall’intelligenza artificiale.
Il valore di questi contributi è stato duplice. Da una parte hanno reso evidente che la sicurezza non è un tema confinato all’IT, ma una variabile strategica che tocca finanza, operations, HR, comunicazione.
Dall’altra hanno mostrato che settori molto diversi condividono problemi simili, complessità normativa, necessità di integrare l’AI in modo responsabile, bisogno di soluzioni che proteggano senza bloccare il business.
In questo incrocio di prospettive, Cybearly Forecasting 2026 ha creato un dialogo strutturato tra mondo corporate, pubblica amministrazione, media e formazione. È qui che un evento cybersecurity smette di essere un semplice momento di aggiornamento e diventa un luogo in cui si costruiscono linguaggi comuni e alleanze operative.
Valore tecnico
Cybearly Forecasting 2026 ha confermato la propria identità di evento ad alto contenuto tecnico.
Le due giornate hanno offerto una progressione chiara, dagli scenari macro alle esperienze sul campo.
Sono stati approfonditi i nuovi trend della minaccia cibernetica, i modelli di difesa più avanzati, le evoluzioni della Threat Intelligence orientata all’impact. Si è parlato di tecnologie quantistiche e delle loro implicazioni per la crittografia, di modelli Zero Trust sempre più diffusi, di sicurezza OT e industriale in contesti dove il fermo impianto ha impatti immediati sulla produzione.
Una parte importante è stata dedicata alla dimensione umana della sicurezza. Influenza digitale, psicologia delle campagne di ingegneria sociale, ruolo della disinformazione nella preparazione di un attacco. Elementi che ricordano una verità spesso sottovalutata, la sicurezza non è mai solo tecnologia, è anche percezione, comportamenti, cultura.
Il valore tecnico si è visto anche nella capacità di trasformare teoria in metodologia operativa. Non solo concetti, ma processi, controlli, metriche, esempi di incidenti gestiti, percorsi di adeguamento alle normative, introduzione dell’AI in contesti regolamentati. Contenuti utili sia per figure specialistiche, sia per chi, in azienda o nella PA, prende decisioni di indirizzo.
Format: use case, tavole rotonde, workshop
I contenuti di Cybearly Forecasting 2026 si sono suddivisi tra nuovi format e conferme delle scorse edizioni.
Le tavole rotonde hanno messo allo stesso tavolo voci diverse, dal mondo tech all’industria, dalle istituzioni al territorio. Si è parlato di presenza femminile nella cybersecurity, di AI come leva per il sistema Paese, del rapporto tra innovazione, sviluppo locale e competitività delle imprese. Non panel autoreferenziali, ma confronti vivi, capaci di generare domande tanto quanto risposte.
Gli use case sono stati la parte più concreta del programma. Hanno raccontato attacchi reali e risposte messe in campo, servizi pubblici potenziati dall’AI, progetti di didattica digitale, nuove modalità di viaggiare e di utilizzare i servizi grazie a sistemi intelligenti. Ogni intervento ha provato a rispondere a esigenze molto pratiche, a spiegare come portare le soluzioni giuste nella propria azienda.
La grande novità di questa edizione sono stati i workshop pratici, per la prima volta integrati nel cuore dell’evento. Sessioni ad accesso mirato dedicate alla cybersecurity applicata e all’AI nei contesti di attacco e difesa, con simulazioni, esercizi, domande dirette. La risposta del pubblico è andata oltre le aspettative.
In questo modo Cybearly Forecasting 2026 ha dimostrato che un evento cybersecurity può essere allo stesso tempo formativo, operativo, relazionale. Un luogo in cui si ascolta, ma soprattutto in cui si lavora insieme.
Cyber Security Challenge
Al centro della visione di Cybearly c’è un concetto chiaro, la cybersecurity del futuro dipende dalle persone che stiamo formando oggi.
La Cyber Security Challenge è la traduzione concreta di questa convinzione.
Nel 2026 l’Aurum di Pescara si è trasformato in un vero campo di battaglia digitale. Sei istituti superiori da tutta Italia, 42 studenti, una competizione in stile Capture The Flag con prove su più fronti, Binary Exploitation, Web Exploitation, Reverse Engineering, programmazione, crittografia, categorie miste. Ogni “flag” conquistata ha rappresentato una soluzione trovata, un problema compreso, una competenza in più.
Per molti ragazzi è stato il primo contatto diretto con scenari realistici di attacco e difesa. Hanno scoperto che la cybersecurity non è solo codice, ma anche logica, creatività, collaborazione. Hanno imparato che l’errore non è una sconfitta, ma una parte del processo di apprendimento.
La Challenge ha avuto anche una forte valenza etica e culturale. Ha contribuito a sensibilizzare le nuove generazioni sull’uso sicuro e consapevole dell’identità digitale, mostrando che la sicurezza non è solo un insieme di regole, ma una forma di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri.
Per Cybearly e per BearIT, la formazione resta un asse irrinunciabile. Investire tempo, risorse e attenzione su iniziative come la Cyber Security Challenge significa alimentare il vivaio dei futuri professionisti che presidieranno infrastrutture, servizi, comunità. In una parola, significa sviluppare cultura della sicurezza nella sua forma più concreta.

Ogni scelta è una direzione
Guardando a Cybearly Forecasting 2026, è evidente che un evento cybersecurity può essere molto più di un programma di talk in calendario.
Può diventare un ecosistema, fatto di contenuti, relazioni, idee che continuano a circolare ben oltre le date dell’evento.
Ogni scelta compiuta in questi tre anni segue una direzione precisa. Scegliere l’Aurum e il territorio di Pescara, mettere al centro la formazione, coinvolgere scuole e aziende, dare spazio a normative, AI e casi reali.
Sono tutte decisioni che raccontano la volontà di costruire una cultura della sicurezza solida, inclusiva, condivisa.
Cybearly Forecasting 2026 lascia in eredità una community più consapevole, connessioni nuove tra mondi diversi, strumenti in più per chi deve decidere come affrontare le prossime sfide digitali.
Perché il futuro non va temuto né subito, va compreso e trasformato in opportunità.
